Il programma “Il Museo fuori dal Museo” nasce dall’impegno di rendere accessibili i contenuti delle collezioni dell’Egizio anche a coloro che non possono visitare il Museo in via Accademia delle Scienze. Per le varie realtà (ospedali, carceri, scuole, università) viene sviluppato un percorso didattico ad hoc, finalizzato alla divulgazione e al coinvolgimento di nuovi pubblici. Si crea così un canale di accesso che permette di vivere attivamente la collezione da parte di diverse categorie di utenti.
Un esempio è dato dai pazienti ospedalieri costretti a una lunga degenza, che sovente purtroppo non riescono a mantenere il contatto con la realtà sociale dalla quale provengono, perdendo, di conseguenza, anche l’interesse per quanto avviene al di fuori della loro routine. Questo si rivela particolarmente sentito dai pazienti pediatrici e dalle loro famiglie. Creare per loro un’occasione di apprendimento può aiutarli a meglio sopportare la vita in uno spazio chiuso e a recuperare la percezione del mondo esterno.
Analogamente, anche le case circondariali sono attive da tempo nel campo della formazione, mirata al reinserimento in società dei detenuti, che frequentano corsi professionali, percorsi di istruzione scolastica e programmi di apprendistato.
Anche in questo caso, incontri con lezioni, letture e conversazioni sul valore formativo dell’arte e della storia diventano strumenti per coinvolgere i detenuti, mostrando loro una realtà museale che, altrimenti, sarebbe loro preclusa.